Il modello di terapia breve strategica
“per quanto una patologia possa essere sofferta, complicata e persistente da anni, non è detto che la soluzione terapeutica debba essere altrettanto sofferta e prolungata nel tempo”
Paul Watzlawick

La terapia breve strategica è un modello di psicoterapia che risponde ai criteri di efficacia e di efficienza, è volta cioè a produrre cambiamenti in tempi brevi anche nel caso di problemi complicati che perdurano da anni.

Oltre all’estinzione della sintomatologia presentata, porta ad un nuovo equilibrio funzionale per la persona che acquisirà un diverso modo di percepire e reagire rispetto a sé stessa e agli altri.

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La metodologia utilizzata è quella di capire come funziona il problema nel presente e quali sono le tentate soluzioni che lo fanno perdurare o addirittura aggravare.

Il costrutto di tentata soluzione che alimenta il problema indica tutto ciò che la persona o il sistema intorno ad essa, fanno per gestire una difficoltà.

Tale gestione del problema se rigidamente reiterata nel tempo, porta alla strutturazione di un vero e proprio disturbo. Verranno perciò sostituite le tentate soluzioni disfunzionali con altre soluzioni, più funzionali.

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“questo approccio si pone l'obiettivo di aiutare i pazienti a cambiare la propria prospettiva di osservazione della realtà, modificando il proprio comportamento e la propria interpretazione dello stesso e delle situazioni vissute, in modo da arrivare alla risoluzione del problema”
Watzlawick P., Nardone G. 1997. Il linguaggio del cambiamento: elementi di comunicazione terapeutica, Feltrinelli, Milano

Un’altra peculiarità della terapia breve strategica è il costrutto di esperienza emozionale correttiva, si porta il soggetto a vivere esperienze emozionali concrete che gli fanno sperimentare il cambiamento terapeutico perché annullano l’effetto che le precedenti esperienze negative avevano prodotto.

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Vengono utilizzate pertanto, tecniche specifiche, calzate alla specifica situazione, volte a sbloccare quei meccanismi che mantengono il problema e a spezzare la rigidità del disturbo presentato.

Lo sblocco avviene in genere entro le prime 10 sedute tuttavia il numero delle sedute è variabile, dipende infatti dal singolo caso e dal problema presentato.

La fase finale è quella di consolidamento attraverso sedute gradualmente diradate fino ad effettuare dei controlli di follow up a distanza di tre mesi, sei mesi ed un anno per constatare l’avvenuto cambiamento.

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Basi teoriche

Riferimenti di rilievo del modello strategico sono il costruttivismo radicale (Heinz von Foerster, Ernst von Glaserfeld), la teoria dei sistemi (E.von Bertalanffy), gli studi sull'ipnosi di Milton Erickson, la moderna teoria dei giochi (J.von Neumann).

Si deve alla Scuola di Palo Alto (Mental Research Institute - MRI) la formulazione del modello di Terapia Breve e a Paul Watzlawick l'opera di approfondimento sulla pragmatica della comunicazione umana (P.Watzlawick, Beavin, Jackson).

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Ulteriore ed innovativo contributo è stato dato dal Prof.Giorgio Nardone (Brief strategic therapy, Giorgio Nardone’s Model) psicoterapeuta di fama mondiale, fondatore insieme a Paul Watzlawick, del Centro di Terapia Strategica di Arezzo, che ha messo a punto una rigorosa procedura di ricerca empirico-sperimentale e protocolli di intervento strategico per specifici problemi clinici.

Per un maggior approfondimento di questo modello consultare il sito https://www.centroditerapiastrategica.com

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